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COMMENTI a CONSUNTIVO
 
DA INTERNET
DAGLI ORGANIZZATORI
Riflessioni su Attiva Mente
Attiva Mente, una riflessione dopo l'esperienza.
C'ero anch'io
Attiva Mente dal backstage
Commenti personali ai tre giorni di forme concrete dell'intervento psicologico: ATTIVAMENTE
 
 
 
DA INTERNET
 
 
Riportiamo qui di seguito un i commenti che sono arrivati all'indirizzo e-mail di Attiva Mente a partire dal 15 settembre mattina (con l'aggiunta di qualche testimonianza trovata in qualche newsgroup della rete).
 
In pratica: sono una sedimentazione di Attiva Mente,
nel mentre che da un atto si trasformava in un fatto (progressivamente ormai trascorso)

Li riportiamo un po' tutti in versione integrale.

Abbiamo cercato però di contenere i complimenti, che molti hanno espresso (e di cui ringraziamo), rigirandoli a tutti i partecipanti ad Attiva Mente.
Ci scusiamo se talvolta può esserci qualche eccesso di entusiasmo (o almeno che tale può sembrare a qualcuno) ma non si può tagliare più di tanto.

L'ordine dei messaggi è quello di ricevimento.
Benchè i testi siano stati di regola tutti firmati, abbiamo ridotto tali firme alle sole iniziali.
Un po' per la leggendaria privacy e un po' perchè ci piace pensare che quello riportato qui sotto sia un commento in qualche modo corale, pur nelle sue varietà di intonazione, di canti e controcanti.
 
e-mail
 
 
 
 
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DAGLI ORGANIZZATORI
 
 
 
 
Riflessioni su Attiva Mente
 
Gianfranco Verrua
 
 
Attivamente o AttivaMente? Gioco di parole facile, se si vuole, quanto significativo. E, per di più, non rimasto sul piano della disquisizione, bensì sceso in campo e fattosi evento vivo: reso coerentemente (o CoerenteMente?) nell'azione e nel farsi di un convegno di (e non sui) metodi attivi.
Chiavi di lettura a posteriori dell'esperienza concretizzatasi a Torino nel corso di tre pienissime giornate di lavoro, scambio (e perché no? divertimento) ve ne sono molte, e tutte valide. Ne accenno alcune: l'Università; il contesto e il coinvolgimento; il fare e il farsi; la comunicazione; il teatro e la visibilità; la psicologia.
Iniziando dall'ultima: è sempre più evidente che il senso dell'anima (o della mente) può con grande profitto uscire della stanza di consultazione e dal rapporto verbale a due, e la stessa parola chiamata a farsi azione, e nell'azione rivelare la sua sostanza vitale. E' sempre più chiaro (grazie anche ad AttivaMente) che il fare in psicologia non è marginale rispetto al pensare, poichè nell'azione non soltanto la mente si dispiega e si fa osservabile, ma soprattutto si costruisce e fa esperienza diretta di se stessa. Affermare questo principio attraverso un convegno che è vetrina e laboratorio di metodi non è cosa da poco.
L'uso del setting teatrale (su varie scale) è la conseguenza più eclatante dei metodi psicologici d'azione. Teatro che vuol dire luogo della visione e strategie della molteplicità degli sguardi. Due serate al Carignano (tempio torinese del teatro tradizionale, denso di velluti, palchi e stucchi dorati) hanno ricordato ai partecipanti quanto sia attuale e proficuo ricondurre psicodramma e playback nel luogo tavole del palcoscenico e grande platea dove ebbero origine attraverso le esperienze di Moreno.
Un congresso organizzato e gestito in ogni suo aspetto via Internet apre sicuramente nuovi orizzonti, e si rivela sorprendentemente coerente con lo spirito dei metodi d'azione. Certo perché fa a meno della carta (più consona a formalismi, burocrazie, e al sacro rispetto per la parola scritta una volta per sempre) ma soprattutto perché istituisce collegamenti fluidi, simultanei e in divenire, rappresentando la realtà di un qualcosa che si costruisce ed evolve secondo linee di forza sue proprie.
In questo senso, la comunicazione è stata lo specchio di un'iniziativa all'insegna del fare e del farsi, dove la disponibilità e l'inventiva di tutti sono stati forza di propulsione e fonte di piacevoli sorprese. AttivaMente ha dimostrato una semplice verità spesso dimenticata: che soltanto facendo si fa.
In una città come Torino tradizionalmente (o per pregiudizio?) considerata capitale dell'immobilismo culturale, il convegno ha coinvolto ampia parte delle istituzioni (Regione e Comune, Ordine professionale, Centri religiosi che hanno fornito spazi e collaborazione), centinaia di partecipanti, una cinquantina di professionisti ed esperti che hanno condotto workshop esperienziali (psicodramma e playback theatre in prima linea).
L'Università come promotrice e organizzatrice diretta dell'iniziativa (grazie alle idee e all'entusiasmo del preside della facoltà di psicologia, Felice Perussia, e di alcuni suoi collaboratori) ha sì reso il convegno importante, ma soprattutto ha aiutato a capire quali possano essere certi ruoli e potenzialità in gran parte inesplorate delle istituzioni accademiche, in un orizzonte di rinnovamento dell'operare psicologico stesso.
Per chi non ha potuto partecipare, e per tutti, l'attesa che una così ricca proposta vada avanti e si sviluppi: ce lo auguriamo vivamente.
 
 
 
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Attiva Mente, una riflessione dopo l'esperienza
 
Andrea Boarino
andrea@dezines.com
 
 
Attiva Mente è stato un grande incontro in cui molte persone, appassionate ed entusiaste, hanno fatto vivere il loro modo di fare psicologia. Nei partecipanti ad Attiva Mente, ciascuno ha potuto trovare la voglia di esprimere e di fare, di comunicare e di conoscere, di comprendere e di sperimentarsi.
Con Attiva Mente, il terreno della psicologia ha ospitato, come uno spazio prezioso, la voglia di mettere in azione ciò che continuamente impariamo a fare: comprendere gli altri e comunicare con loro, nel modo più ricco e profondo, più umano e consapevole, più utile e solidale.
Attiva Mente è stato soprattutto un'opportunità per praticare la psicologia, di vederla in azione e di misurare noi stessi, ancora una volta, nel passaggio dallo studio all'applicazione, dal dire al fare, dal teorizzare all'agire e, più concretamente, al vivere.
Una grande comunicazione e partecipazione emotiva è stata presente in molti dei momenti di Attiva Mente. In molti partecipanti è affiorato, forte e netto, il sentimento di vicinanza e di condivisione delle esperienze e delle qualità umane che tutti accomunano.
Attiva Mente ha dato a ciascuno la possibilità di vivere in prima persona, su di sé e nel proprio gruppo, la pratica della psicologia. Ha offerto a molti l'opportunità di trovarsi di fronte, con il pensiero e l'emozione, con la razionalità e con l'anima, alla situazione ed alla relazione creata e governata secondo tecniche e modelli teorici che si erano prima conosciuti solo sui libri.
Certamente nei nostri studi ci accompagnano la difficoltà ed il dubbio, la molteplicità e la complessità, ma in tutti i partecipanti ho visto la fiducia in ciò che lo studio e la pratica della psicologia dà a ciascuno. Ho scorto la fiducia in un proprio saper fare, in certe abilità e in tecniche, in conoscenza e competenza: sono elementi forti e deboli allo stesso tempo, costruiti con fatica. Sono parti che mettiamo alla prova quando ci si incontra e, lealmente e semplicemente, si fa e si sperimenta. Esse diventano nostre quando ci si confronta con gli altri e con la realtà, ma soprattutto con le proprie difficoltà.
Con Attiva Mente, osservare e partecipare a tante diverse applicazioni del sapere psicologico, ha consentito a tutti di rilevare molte delle analogie e delle differenze che si possono cogliere tra modelli d'intervento e scuole psicologiche diverse. Il quadro d'insieme offerto da Attiva Mente è stato certamente quello di una scienza psicologica sfaccettata e multiforme. In essa, però, la ricchezza delle espressioni diverse è riunificata da una comune ed efficace attenzione alla persona ed al rispetto della sua capacità di auto-realizzazione e di formazione personale.
Attiva Mente è stato anche un momento per conoscersi e riconoscersi, come psicologi e come persone, uniti da un interesse condiviso e forte, e dalla voglia di veder funzionare in modo efficace e benefico, per noi e per gli altri, un sapere ed un fare psicologico in cui crediamo.
Attiva Mente è stato una preziosa occasione per conoscere ed osservare all'opera un numero considerevole di maestri che molto sanno e dai quali molto si può imparare. E' stato anche un'occasione per ciascuno di vedersi come parte di una comunità che studia, ricerca ed apprende, fatta di uomini e donne in cui è possibile distinguere una profonda dimensione umana e personale.
Attiva Mente si è realizzata in quaranta laboratori diversi ai quali hanno partecipato quasi quattrocento persone, nei tre giorni di attività. Inoltre, in due serate, la psicologia e centinaia di suoi cultori sono stati ospiti del più illustre e antico teatro di Torino, il Carignano. Con Attiva Mente la psicologia ha avuto il posto d'onore nel contesto sociale e nella cultura al più alto livello.
Quasi cento sono stati gli psicologi conduttori che hanno alimentato in vario modo alle attività di Attiva Mente ed è stato inaspettato ed incoraggiante l'entusiasmo e la generosità che hanno dimostrato nell'offrire la loro opera a favore di tutta la comunità dei colleghi e degli studenti. Molti conduttori non hanno esitato ad affrontare spese e disagi per essere tra gli artefici di Attiva Mente, nonostante la distanza, spesso molto grande, e gli impegni della propria professione. Dobbiamo a loro se Attiva Mente è stata una manifestazione molto ricca, ma accessibile a tutti. E' stata, questa, un'ulteriore prova di quanto, in molte persone, l'amore per lo studio, per la psicologia, per il proprio lavoro, possa moltiplicare l'impegno e superare molte difficoltà. Il desiderio ed il piacere di condividere generosamente, con i colleghi e con i giovani che iniziano, le proprie competenze e conoscenze, è un grande merito che dobbiamo loro riconoscere.
Sin dal suo annuncio, i partecipanti hanno risposto all'invito di Attiva Mente in modo entusiastico da tutta l'Italia ed il passaparola ha compensato la difficoltà di molti ad essere raggiunti dalle comunicazioni degli organizzatori, trasmesse via Internet. Il sito WEB di Attiva Mente ha avuto più di 2500 visite e nella casella di posta elettronica sono arrivate e partite più di 3000 lettere.
Il giorno di apertura, finalmente, la presenza fisica di tante persone, in qualche momento concentrate in un unico spazio, ha reso sorprendentemente reale e piacevolmente umana quella voglia di partecipare che, nelle settimane di organizzazione, sembrava impalpabilmente "virtuale". E' solo in quel momento che chi si è trovato tra gli organizzatori ha sentito il piacere ma anche la responsabilità di aver contribuito a costruire un evento che così tante persone dimostravano di desiderare.
I commenti di chi ha partecipato ad Attiva Mente sono stati spesso molto favorevoli. Tra gli apprezzamenti più significativi che ha ricevuto chi, come me, ha partecipato all'organizzazione, vi è la richiesta, espressa da molti, che Attiva Mente non resti un evento isolato ma possa ripetersi e tornare ad offrire quella stupenda occasione d'incontro e di esperienza che ha coinvolto profondamente tutti noi.
Attiva Mente è nato dalla visione e dalle idee di Felice Perussia che lo ha voluto con determinazione, difendendone le caratteristiche di evento universitario e pubblico, aperto alla collaborazione ed alla partecipazione gratuita di tutti. E' grazie al suo lavoro di organizzazione e di relazione con le persone e con le istituzioni che Attiva Mente ha potuto offrire a molti un'esperienza importante, per molti versi unica, nel panorama psicologico attuale.
Ringrazio Felice Perussia di avermi voluto al suo fianco in questa esperienza preziosa ed entusiasmante di collaborazione, e per quanto, della sua competenza e del suo esempio, ho potuto far tesoro. Un grazie a Renata Viano, collega brillante e capace senza il cui contributo Attiva Mente non sarebbe stato così bello. Desidero, inoltre, esprimere il mio ringraziamento ai colleghi del comitato organizzatore, a tutti i partecipanti, ai conduttori e a tutti quelli che hanno aiutato l'organizzazione con comprensione e con spirito di collaborazione.
 
 
 
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C'ero anch'io
 
Maria Bongiovanni
 
14 novembre, due mesi dopo il convegno ritrovarsi a scrivere del convegno......La mente
ritrova la luce di quel giorno (oggi è grigio inverno) il caldo, le immagini......La prima giornata del convegno appuntamento a Palazzo nuovo per le iscrizioni. Arrivo a Palazzo nuovo non c'è niente che assomigli ad un tavolo per accogliere le iscrizioni, ma due persone che arrivano da lontano chiedono informazioni sul convegno sulle iscrizioni. Bisogna mantenere la calma, rispondere e cercare di capire cosa succede. L'apparato burocatico dell'Università nega di saper alcunchè del Convegno, so che non è così abbiamo preso dei contatti per avere a disposizione i tavoli nell'atrio......Trovo gli studenti del "Faro" che daranno una mano per le iscrizioni, il loro aiuto si è dimostrato prezioso e simpatico. Spero nell'arrivo di Perussia, so che l'autorità riconosciuta faciliterà la risoluzione del problema di come allestire i tavoli e tutto ciò che occorre per l'iscrizione. Eccolo e in men che non si dica ecco materializzarsi i tavoli e ....... E la macchina parte ed è una strana macchina a partire dentro l'Università e che non sembra aver molto a che fare con l'Università stessa.
Ripenso oggi all'apertura del Convengo alla mia partecipazione ai lavori soprattutto in quel momento, ma non ritrovo niente che abbia a che fare con il mio ruolo di lavoro. Nel "come" ho vissuto il ruolo ritrovo la considerazione che il convengo è stato fuori dagli schemi dei convegni organizzati solitamente nella realtà universitaria. E si presenta la parola attiva-mente, la sensazione che questa parola scritta così "attiva - mente" abbia in qualche modo dato accesso ad altre dinamiche e abbia aperto altre possibilità. Oso azzardare e dire che abbia offerto la possibilità di mettersi in " gioco", oltre ruoli pre-definiti, attraverso un gioco, che proprio gioco non è.
Ed è stato lo stesso filo che ha unito in unica trama organizzazione, laboratori, serate teatrali, ed si è potuto giocare il/i proprio/i ruolo/i con più sfaccettature ( ancora "attiva-mente" si presenta con prepotenza...).
E così ho vissuto la possibilità di essere parte dell' organizzazione e dell'istituzione e di poter partecipare ai laboratori percorrendo strade che portano ad uno sguardo "altro" verso il centro dell'essere intimo e sociale, centro di relazioni e inter - relazioni in costante dinamica fra differenti polarità.
Un'esperienza in cui si è ribaltato il concetto di organizzazione non verso la disorganizzazione, ma verso un'organizzazione in divenire e attiva...
Un assaggio di diverse possibilità di tecniche attive anche nella formazione e nelle organizzazioni, che hanno aperto domande e curiosità, e la spinta a cercare di soddisfare le curiosità e le domande.
 
 
 
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Attiva Mente dal backstage
 
Renata Viano

renataviano@tiscalinet.it
 
 
Premetto: è un arduo compito per me approntare riflessioni scritte sul festival dell'azione ovvero Attiva Mente. Forse perché in questa occasione si sono rovesciati i parametri normali di relazione, cioè dal pensiero-comunicazione verbale, modalità prevalente nello stile comunicativo quotidiano, all'atto-comunicazione analogica del qui e ora.
Comunque provo.
E' stato entusiasmante esserci (come dire, nel posto giusto al momento giusto) mentre prendeva forma l'ipotesi del primo congresso italiano in tecniche attive di formazione personale, strutturare concretamente l'idea costruendo il contenitore che ha prodotto Attiva Mente e finalmente: esserci durante la grande messa in scena collettiva a settembre.
Cos'è stato per me Attiva Mente? Un potente processo maieutico, che mi ha portata ad acquisire competenze di cui non saprei fare l'elenco ma che sento di avere cumulato. E' stato un concentrato (per) formativo.
Io, abituata a partecipare, poco invero, a congressi "canonici", dove l'aspettativa era capire qualcosa, avere una testimonianza, ad esempio circa: cosa volesse dire essere uno psicologo, cosa fanno gli psicologi nel mestiere, dati di ricerche sulla professione, casi, ecc.
Ma anche per un motivo molto più basale e banale: riconoscermi come appartenente alla categoria "psicologo", che forse, a parer mio, è uno dei motivi più gettonati che spinge gli studenti, gli studiosi e i curiosi, insomma "il popolo della psiche", ad andarsi ad annoiare come in un giorno di pioggia ai congressi.
Identificazione e specchio: le parole chiave.
Ovvero confermare se stessi.
Inutile dire, data la premessa, che non ci ho mai trovato niente di niente di tutto questo, se non a tratti, così rari da farmi pensare si fossero sbagliati.
Ma il "down post-laurea" rispetto alla psicologia è fisiologico, dicono le ricerche, sarà forse questo?
Certo è che in queste occasioni (i congressi classici) ho imparato moltissimo, perché imparare, si impara sempre.
Penso che, nella maggior parte dei casi, gli attori del movimento psicologico si riuniscano in piccole-medio-grandi, più o meno scintillanti, conventions di scambio, in cui le scientifiche tavole rotonde assolvano la funzione di contenuto "manifesto" e assai più importante sia la definizione delle logiche interne al sistema, non tanto fare il punto della situazione sull'applicazione della disciplina.
Ho quindi il sospetto che l'operatività stia in un altro luogo, così è, del resto: ogni casa ha le sue regole.
Sono consapevole di snocciolare ovvietà dicendo che il tempio della scienza è lontano anni luce dal concreto, ma mi piace esplicitarlo, perlomeno a me stessa, perché penso che la linea inaugurata da Attiva Mente sia stata una piccola rivoluzione: un concreto pacchetto formativo all'Università. Incredibile!
La missione di Attivamente è stata opposta, ed è per questo che ho partecipato con grande passione alla sua costruzione: operare in concreto.
Attiva Mente è stato il primo congresso a cui abbia partecipato il cui obiettivo era capire, sperimentando in vivo, la pratica professionale di una parte del movimento psicologico, parte che, in senso lato, può essere inserita sotto l'ombrello teorico della terza forza.
Quelle tre giornate di settembre sono state una sorta di finestra sulla psicologia concreta, ovvero sulla gestione attiva (poche chiacchiere e molto fare) dei gruppi secondo diverse modalità tecniche.
Le diverse modalità tecniche veicolate in quello spazio dedicato all'azione, il cui filo rosso che le collega è il contenuto esperienziale dell'atto invece che del pensiero, sono solo alcuni dei tanti modi di concepire il "fare psicologico". Ma il fatto per me importante è che, per la prima volta ad un congresso, la mia identità professionale e soprattutto il mio modo di sentire, siano stati in comunione con aspetti reali della pratica lavorativa sul campo. Questo vale, nonostante io abbia partecipato poco ai vari laboratori, poiché agendo nell' organizzazione, sono stata maggiormente assorbita dal fare funzionare il contenitore più che dal gustarmi il contenuto.
In tutta sincerità posso dire di avere vissuto la continuità tra teoria e pratica e anche, in qualche modo, di avere trovato una via per avvicinare, il significante e il significato dell'etichetta "psicologo" che mi porto addosso.
Attiva Mente mi sembra sia stata una testimonianza circa il fatto che è possibile fare, oltre che teorizzare, e che abbia lasciato sufficiente motivazione a qualcuno perché si prosegua in quella direzione. Come cita una mia preziosa compagna di viaggio: "in un bel posto ci si lascia sempre qualcosa così da poterci tornare". E per "bel posto" intendo un "Prossima Mente", ovvero aspetto la prossima mente che abbia voglia di inventare uno spazio fisico dove poter tornare a fare.
 
 
 
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Commenti personali ai tre giorni di forme concrete dell'intervento psicologico
 
Giorgio Giavazzi
 
 
Personalmente, in questo passato evento di tre giorni, ho avuto una duplice opportunità. La prima, è stata quella di fare parte dell'organizzazione di questo maxi-stage, aperto a tutti gli interessati. Semplici curiosi o addetti ai lavori che fossero. Secondariamente, ho avuto anche la possibilità di partecipare ad alcuni laboratori, nonché di osservarne altri nel durante. Parlo d'opportunità perché ritengo che raramente sia possibile accedere ad esperienze, così dirette ed agite, di forme di intervento psicologico. Noi studenti di psicologia apprendiamo i massimi sistemi e le metodologie di questa scienza. Ma proprio in ambito universitario poco ci è dato intravedere, se non per iniziative personali, di ciò che concretamente è svolto da chi esercita questa professione. Con questo non voglio inserire una critica al sistema universitario, bensì sottolineare quanto sia stato importante per me partecipare ad Attiva Mente. L'esserci mi ha fatto riflettere, permettendomi di confrontare fra loro modelli e teorie differenti e di valutarne l'applicabilità sul campo. Sono riuscito anche a conoscere e a farmi un'idea di alcune metodologie, sempre di carattere psicologico, di norma poco conosciute. Esse, a causa della loro giovane età, spesso non sono ancora inserite nei nostri programmi di studio. Rimangono così, a latere, oscurate nell'ombra delle enormi bibliografie di teorie di più lunga data. Orbene AttivaMente è stato da me vissuto come un luogo ove avvicinarsi a queste teorie, nella libertà di poterne trarre delle valutazioni soggettive. Una carrellata dinamica, perché agita, ove appunto valutare le loro potenzialità. Tutto ciò si è svolto in un ambiente particolare. In un clima disteso, per altro voluto e ricercato. Senza quelle rivalità di bandiera che tanto nuocciono al sapere, iconizzandolo e trasformandolo in integralismo culturale, o peggio ancora in dogma. Ciò ha permesso agli organizzatori e ai relatori, intervenuti, di lavorare al meglio in un giusto mix tra professionalità e leggerezza. Il che non significa che la mia visione di AttivaMente corrisponda a quella di un'allegra scampagnata, da cui tutti sono tornati entusiasti. Si è discusso: non sono mancati i momenti di critica, personale o pubblica, sul tal laboratorio piuttosto che su di un altro. Resta che questa leggerezza è stata trasmessa ai partecipanti favorendo la loro attivazione. Perlomeno questo è stato il mio sentire. In più, per ciò che concerne la mia persona, particolare rilevanza hanno avuto le due serate al Teatro Carignano. Difatti ho potuto assistere a due momenti differenti, una serata aveva come tema lo psicodramma un'altra il playback theatre. Serate condotte rispettivamente da Andrea Cocchi e Nadia Lotti. Ed è stato proprio il poter vedere condurre, due direttori, che non avevo mai visto lavorare prima di allora, spunto di riflessione e crescita sugli studi da me intrapresi. Altro particolare di AttivaMente, che confesso mi ha molto sorpreso, è stata la totale mancanza di fondi. Il tutto è stato organizzato cioè sotto il patrocinio dell'Università degli Studi di Torino, ma senza che quest'ultima abbia stanziato alcunché. Né alcunché è stato chiesto ai partecipanti. O è stato dato agli intervenuti. Così come gli spazi fisici, esterni a quelli dell'Università, che sono stati concessi gratuitamente; a seguito di pazienti pellegrinaggi per tutta Torino. Tutto ciò che abbiamo fatto è stato reso possibile grazie all'organizzazione e alla dedizione di un gruppo che si è mosso. Tutto si è basato sulla voglia di fare. Per puro interesse o passione. Voglia di fare con la quale questo gruppo iniziale ha contagiato molte persone. Tale gruppo, che ho la fortuna di conoscere personalmente (ed io non mi ci metto poiché il mio contributo di fronte al loro è stato esiguo), hanno investito energie e tempi in quest'AttivaMente. Cosa hanno raccolto? Innanzi tutto un indubbio successo: il numero degli iscritti ai laboratori E' stato di tre volte superiore alle più rosee attese. Secondariamente penso che anche loro, come me, abbiano allargato i loro orizzonti riguardo alle tecniche di intervento psicologico. Cosa mi ha lasciato AttivaMente? La voglia di fare, di approfondire il mio sapere riguardo alle tecniche psicologiche agite, quali in primis lo psicodramma. Oltre a ciò AttivaMente mi ha dimostrato che con queste ultime, visto anche che non solo di gloria si vive, esiste la possibilità concreta di lavorare. Cosa non mi ha convinto di AttivaMente? Che alcuni dei conduttori dei laboratori, invece di agire si siano limitati a descrivere le tecniche da loro utilizzate nell'esercizio della professione. Sono stati veramente pochi ma ce ne sono stati. Che alcune facce di bronzo, tra gli iscritti come partecipanti, si siano lamentate della dislocazioni delle sedi piuttosto che della mancata presenza del loro cognome in qualche lista. Ma a qualche d'uno ho anche risposto per le rime. In sostanza le questioni che non mi hanno convinto sono quisquilie. Molte persone, durante gli ultimi incontri si sono avvicinate al mio improvvisato, ma ben organizzato help-desk, chiedendomi se si farà un AttivaMente Due. A tutte ho risposto che un secondo AttivaMente sarà probabile, ma non sicuro. E quindi di tenersi informati, vista la disponibilità di un sito internet. Sinceramente spero ci possa essere un nuovo AttivaMente, e nel qual caso voglio esserci anch'io perché il primo, come ho già detto, mi è servito.
 
 
 
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Se invece volete leggere gli
 
ATTI di Attiva Mente
(2000)
 
in forma di libro
(su carta)
 
 
sappiate che sono stati pubblicati
presso la Casa Editrice
 
CUEM
Via Festa del Perdono, 3 - 20122 Milano
 
e-mail: cuem@galactica.it
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Il libro è presente nelle migliori biblioteche.
Tuttavia: è possibile anche acquistarlo, al prezzo di 12.50 Euro.
Teniamo a precisare che Attiva Mente non guadagna nulla dalla vendita degli Atti.
Il prezzo di copertina serve solo al tentativo di recuperare le spese di edizione da parte della CUEM, che gentilmente si è prestata a pubblicarli.
 
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Altrimenti, il fax (CUEM) per ordini è: 02-58307370
 
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Se volete rivivere un po' l'atmosfera di
 
Attiva Mente (2000)
 
attraverso alcune IMMAGINI
 
Cliccate l'immagine qui sotto
 
 
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Ringraziamo le Istituzioni che hanno patrocinato ufficialmente
 
Attiva Mente (2000)
 
 
 
Università degli Studi di Torino
Regione Piemonte
Provincia di Torino
Città di Torino
Ordine Nazionale degli Psicologi
Teatro Stabile di Torino - Centro Studi
 
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Per eventuali comunicazioni, o problemi,
potete scrivere sempre a:
 
info@laboratorio.it
 
 
Grazie e arrivederci.
 
 
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Ringraziamo, per l'ampio supporto gentilmente fornito,
il Laboratorio di Ricerca e Sviluppo
 
 
 
 
 
 
 
 
Queste pagine sono state curate da Felice Perussia, Andrea Boarino, Renata Viano.
© 2000 by AttivaMente.
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Oggi è .
Il 30 luglio 2004 abbiamo introdotto un contatore generale, che registra gli accessi a tutte le pagine dei siti collegati al LABORATORIO di Ricerca e Sviluppo.
A partire da quel momento, le visite al LABORATORIO di Ricerca e Sviluppo dedicato alla Persona sono state:
 
 
 
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