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CONTRIBUTI TEORICI
 
Aspetti metodologici-clinici delle pratiche gruppali (Girolamo Lo Verso)
Livelli di funzionamento sociale, detti anche culture (Enzo Spalro
 
 
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Aspetti metodologici-clinici
delle pratiche gruppali
 
di
Girolamo Lo Verso
girolamo.loverso@tin.it
 
 
 
Il problema della pratica di lavoro psicodinamico con i gruppi è diventato uno degli strumenti operativi più diffusi nella terapia, nella formazione, nell'intervento sociale.
Il problema è quindi oggi quello della qualità, congruenza e competenza di tali interventi. E quindi, implicitamente, quello della formazione e valutazione. Al fine di implementare la nostra possibilità di `pensare' e gestire la pratiche gruppali, da molti anni lavoro alla costruzione di strumenti osservativi. Uno di questi sono i cosiddetti `parametri'. Ho cercato di individuare, infatti, gli aspetti metodologico-clinici centrali di molte pratiche gruppali al fine di poterle visualizzare con coerenza. Riporto qui due schede relative a differenti tipi di gruppo: quello della cosiddetta `Gruppoanalisi Soggettuale' e cioè il modello clinico al quale io e altri colleghi della COIRAG da molti anni lavoriamo ed un parametro sulle relazioni riabilitative.
Rinvio chi fosse interessato ad un approfondimento ai testi teorico-clinici sui gruppi ai quali ho lavorato in passato ed in particolare a Lo Verso G., Raia T. "Il gruppo come strumento di lavoro psicodinamico" Angeli 1998, e Lo Verso G., Federico T., Lo Coco G. (a cura di) "Il lavoro clinico con i gruppi nel sociale" Borla 2000.
Nel proporre questi esempi relativi ai parametri di due diversi tipi di gruppo l'auspicio è quello che ogni collega che lavori professionalmente con i gruppi possa, se lo desidera, costruire i parametri dei tipi di gruppo che conduce e che questo sia utile ai nostri pazienti o utenti.
Tipo di gruppo 1) Gruppo di psicoterapia analitica, Gruppoanalisi Soggettuale.
Domanda
(modalità di inizio del rapporto
)
Individuale (e/o su invio di un collega, di un familiare ecc) o di un servizio (interno-esterno) in un ambulatorio pubblico
Vi è il problema dell'analisi della domanda, del contesto, della auto-rappresentazione, delle aspettative.
Prevede colloqui preliminari e una diagnosi intesa in senso ampio. Va fatta una valutazione rispetto all'inserimento in uno specifico gruppo.
Tipo di utenza e tipologia di pazienti In grado di formulare una domanda e condividere il progetto terapeutico (anche con eventuale supportatività e preparazione al gruppo). Indicazioni classiche alla terapia analitica di gruppo. Il problema, oggi, non è prevalentemente solo gruppo si o no ma anche `Quale paziente per quale gruppo'.
Numero utenti 5 - 9
Sede Studio professionale privato o pubblico (ambulatorio e simili).
Set(ting) e matrice di gruppo Strutturato e stabile dopo le fasi di fondazione o le uscite o gli inserimenti di nuovi pazienti.
Creazione progressiva di una matrice dinamica transpersonale.
Posizione a cerchio, frequentemente un tavolino al centro.
Cadenze sedute Due volte a settimana (1h o 1h e 30) o due sedute consecutive. Una volta a settimana.
Occasionali integrazioni di sedute individuali o familiari, (necessarie soprattutto per i disturbi di personalità).
Integrazioni stabili se terapie bimodali.
Pagamento Diretto nel caso di lavoro privato. Indiretto se si svolge in servizi.
Farmaci Trattamento farmacologico possibile e tendenzialmente transitorio. Gestito da psichiatri esterni al gruppo (in contatto con lo psicoterapeuta) o in qualche caso dai conduttori stessi. L'elaborazione dei vissuti psichici e degli aspetti simbolici legati all'assunzione dei farmaci fa parte del lavoro del gruppo.
Durata Lunga, di tipo analitico. Solitamente almeno 3 anni.
Fondazione La fondazione di un gruppo è variabile asseconda i contesti nelle modalità, nella durata. Essa tuttavia, deve tendere a costruire un assetto stabile, a facilitare la possibilità di ingresso nel gruppo, la sua strutturazione, la stabilità nella partecipazione ad esso, ecc..
Obiettivi Trasformazione del self e superamento della psicopatologia, maturazione delle strutture psichiche, comprensione/distanziamento dalla gruppalità interna e dalla identità/patologia sintomatica.
Separazione/individuazione. Conseguimento di adeguate capacità comunicative relazionali e di essere, sia dentro se stessi che socialmente, in un rapporto io-noi il più possibile autentico e vivibile. Sufficiente `cura' del rapporto con il self e con l'alterità.
Soggettivazione. Apertura di dialogo con le matrici familiari sature. Integrazione mente-corpo-relazione.
Più forte e verbalizzata presenza del simbolico nei gruppi analitici senza movimento.
Processualità Comunicazioni-interazioni visibili ed invisibili (inconsce) non pensabili e non dicibili a sé ed all'altro, verbali e non verbali, relazionali.
Riportare nel gruppo pensieri ed accadimenti esterni. Supportività se necessaria, meglio se gruppale ed effettuata dai pazienti stessi.
Corpo Pur indiretta, la presenza del corpo è centrale in ogni tipo di gruppo poiché esso è il luogo dove la relazione vive ed agisce. Va tenuto in conto la centralità della comunicazione non verbale in terapia di gruppo ed il fatto che una psicoterapia di gruppo approfondita è anche una " terapia biologica" (Fasolo) poiché può incidere positivamente anche a livello somatico e sanitario.
Istituzione La presenza degli aspetti istituzionali è centrale nei gruppi sia nel caso di presenza effettiva di essi (fa parte del del lavoro gruppoanalitico gestire i rapporti tra gruppo ed istituzione ed il rapporto con i colleghi), che di presenza indiretta e psichica (istituzioni di appartenenza del terapeuta ecc.).
Responsabilità/Conduttore Gruppoanalista/i (inteso in senso ampio). Importanti le tematiche relative alla committenza ed alla storia psichica e professionale del conduttore.
Conduzione Poca direttività soprattutto dopo la fondazione e agevolazione del processo gruppale e della sua funzionalità terapeutica, centratura sull'asse circolare individuo interazione-gruppo. Mantenimento della responsabilità terapeutica.
Lavoro sul singolo "attraverso" il gruppo.
Oscillazione fra processo gruppale qui ed ora e comprensione/trasfomazione della gruppalità interna. Costante attenzione al divenire processuale del gruppo e dei pazienti.
Interventi
(modalità tecnico-operativa)
Attivazione della comunicazione, e del processo rippale, interpretazioni, stimolazione della capacità associativa ed auto-etero introspettiva del gruppo e dei singoli, centratura sul qui ed ora e sul lì ed allora, sul non dicibile a sé ed all'altro: storico, rappresentazionale, familiare, inconscio.
Attenzione prevalente al rapporto fra dinamiche intrapsichiche ed intragruppo ed a quella tra dimensioni comuni cative inconsce e relazionali.
Formazione dei conduttori Training gruppoanalitico (osservazione di gruppi terapeutici, supervisione, studio teorico-clinico, terapia personale analitica di gruppo, e/o individuale, partecipazione a workshops di dinamica di gruppo, conseguimento delle capacità di fondare e condurre il contesto/campo gruppale in rapporto ai singoli e di "essere il primo paziente del gruppo" (Foulkes) all'interno di una forte consapevolezza psicopatologica e della centralità dell'efficacia della cura. Capacità di effettuare una fondazione del setting clinico-gruppale.
Notazioni Variazioni nel set(ting) e nella conduzione, e una integrazione di formazione specifica vanno previsti nel caso di gruppi analitici gestiti all'interno di istituzioni e servizi (ad es. psichiatrici, carcerari, associazioni, comunità, ecc.). Proprio per la loro maggiore "ambizione", approfondimento ed efficacia i gruppi di terapia analitica sono quelli a maggior rischio di iatrogenia e maggiormente sono auspicabili astinenza, intesa come "campo mentale" e come elaborazione di esso, con modalità di trasparenza gruppo-analitica. Vanno inoltre evitati o elaborati con etica ed onestà comunicativa gli eventuali rapporti precedenti ed attuali fra pazienti e fra loro e gli analisti. Lo stesso per quanto riguarda le dinamiche extra set(ting) (di potere istituzionale ecc.) sia reali che simboliche. Va realizzata molta chiarezza (anche elaborata via via) sulla domanda terapeutica personale, sugli obiettivi terapeutici e sui modi per conseguirli. Il lavoro con i gruppi richiede, inoltre, forse ancor più degli altri set(ting) psicoterapeutici, una forte trasparenza e correttezza etica del conduttore (a partire dalle questioni economiche ed istituzionali). Infine eventuali integrazioni del trattamento vanno elaborate nelle loro valenze clinico-dinamiche.
Tipo di gruppo 7) Gruppo di formazione e sensibilizzazione
(es. danza terapia ed in genere movimento creativo, psicodramma, ecc.).
Domanda
(modalità di inizio del rapporto
)
Individuale. Sottogruppi. Associazioni. Operatori, Istituzioni.
Tipo di utenza e tipologia di pazienti Operatori socio-sanitari-educativi. In grado di autogestirsi in gruppo.
Animatori-associazioni-specializzandi di vario tipo, psicologi.
Numero utenti 7 - 30
Sede Servizi. Strutture private. Territorio, istituzioni, palestre o sale adeguate.
Set(ting) e matrice di gruppo Strutturato. Stabile. Movimento, ritmicità, suono.
Spazi possibili per l'elaborazione simbolico-verbale-analitica. Centralità della dimensione e del simbolismo antropologico e culturale, centralità della corporeità e del movimento.
Cadenze sedute Varia. Da un work-shop di sensibilizzazione ad un corso strutturato di durata medio-lunga con cadenza settimanale, mensile, ecc..
Accesso chiuso, semi-chiuso, semi-aperto.
Pagamento Solitamente diretto o indiretto se promosso da strutture pubbliche.
Farmaci Non pertinente. Non significativo.
Durata Da 30 ore (sens.) a 400 ore (form.) a corsi triennali (training).
Fondazione Attenta strutturazione del set(ting) e del rapporto fra lo specifico linguistico ed i problemi clinici, relazionali, formativi.
Obiettivi Apprendere la tecnica di base o approfondita. Favorire processi di consapevolezza sulle dinamiche e le processualità del gruppo e sugli aspetti non verbali della comunicazione.
Innescare processi di crescita personale e collettiva e di maggiore consapevolezza psico-corporea di sé.
Processualità Gruppo allargato-coppia-piccolo gruppo-individuo-gruppo. Interazione visibile e riabilitazione di elementi transpersonali. Se presente una competenza gruppoanalitica, lavoro per il passaggio del transpersonale all'interpersonale tramite la simbolizzazione corporea ed il gruppo o simili.
Corpo In parte in questo tipo di gruppi la formazione avviene tramite esperienze che attraversano direttamente il corpo ed implicano movimento. Pur mantenendo la sua specificità è necessario che la creatività si confronti con il metodo, il `pensar su' ciò che accade, la responsabilità professionale e psicologica del conduttore.
Istituzione L'aspetto istituzionale su questi gruppi può essere molto variabile e può andare da un antico e problematico spontaneismo all'uso di queste prassi dentro istituzioni di cura psichiatriche, pedagogiche, sociali.
Responsabilità/
Conduttore
Danzaterapeuta (o musicoterapeuta ecc.) didatta con competenza psicoterapeutico-analitica e gruppale, coadiuvato da uno staff misto con competenza negli strumenti espressivi o in gruppoanalisi (per l'elaborazione simbolica e verbale del gruppo). E' necessaria comun que una competenza clinico-relazionale oltrechè infralinguistica.
Conduzione Mista. Centrata sul compito e sul processo espressivo e comunicativo mediato dall'espressione corporea, fluttuante tra compito e processo, fra direttività e stimolazione ed agevolazione del processo di formazione
Interventi
(modalità
tecnico-operativa)
Attivazione, comunicazione verbale. Spiegazioni cognitivo-dinamica sulla corporeità, sul contatto emotivo-relazionale con il noi ed il mondo simbolico.
Linguaggio prevalentemente non verbale (ritmico, gestuale) o poco verbale salvo che nei momenti di rielaborazione dell'esperienza.
Attenzione funzionale ad intrapsichico, intragruppo ed intergruppo.
Formazione dei conduttori Training didattico. Psicologico/psichiatrico/sociale. Esperienze personali ad orientamento gruppo-analitico e formazione alla conduzione dei gruppi. I gruppi di danza terapia ed in genere di arte terapia o creativi hanno una loro specificità legata allo specifico strumento adoperato.
Notazioni I gruppi arte-terapeutici o creativi hanno una loro specificità in passato spesso ideologizzata.
I modelli teorico-clinici spesso si sono mantenuti sul generico e sull'ottimistico. E' in corso oggi un'elaborazione che li specifichi meglio o come strumento pedagogico o come strumento terapeutico: in questo secondo caso la formazione pur con le sue specificità tende ad intrecciarsi con quella psicoterapeutica e gruppoanalitica.
 
 
 
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Livelli di funzionamento sociale
(detti anche culture)
 
di
Enzo Spaltro
spaltro@spbo.unibo.it
 
 
COPPIA
INTERPERSONALE
Faccia a faccia, a due
~~~~~ interfaccia a ~~~~~
MICRO
PICCOLO GRUPPO
Origine e teatro del potere
~~~~~ interfaccia b ~~~~~
MACRO
GRANDE GRUPPO: COLLETTIVO
ORGANIZZAZIONE OD ISTITUZIONE
chiusa ad appartenenza definita
~~~~~ interfaccia c ~~~~~
MEGA
COMUNITA'
aperta ad appartenenza indefinita
~~~~~ interfaccia d ~~~~~
VIRTUAL
RETE INFORMATIZZATA
aperta ad appartenenza virtuale
Le quattro (cinque?) culture: dieci differenze osservabili.
Viene qui presentato il modello delle quattro (cinque?) culture. Qui in una tabella sono riportate alcune differenze tra le culture o livelli di funzionamento sociale e sono presentate le caratteristiche salienti di queste culture. Occorre esaminare attentamente queste differenze nel mondo del lavoro.
coppia micro macro mega
1. 1. 1. 1.
unicità di comando pluralità di comando comando, aiuto, formazione influenza simbolica
valore dell'obbedienza differenziazione della leadership finalizzata leader carismatico
    leadership
dissenso negativo dissenso come valore equilibrio consenso/dissenso consenso formale
comando fisso comando come funzione, doppio consenso
comando circolante per obbiettivo per benessere
2. 2. 2 2.
conflitti come patologia conflitti come fisiologia conflitti come emozioni conflitti come energia
gestiti con suddivisione come risorse collettive finalizzata al benessere
parcellizzazione gestiti con condivisione org.ne come equilibrio tra
organ.ne scientifica lavoro di gruppo lotta per... parti conflittuali e non
definizione obbiettiva organ.ne informale integrazione/differenziazione
lotta contro... coesione come valore
3. 3. 3. 3.
influenza unidimensionale pluridimensionalità relazioni finalizzate a scopi belle relazioni
salario unica retribuzione delle relazioni rapporto rapporto
dipendenza e retribuzioni multiple: retribuzione/obbiettivi privato/pubblico
contro-dipendenza prestigio,qualità, bilancio valore dell'efficienza
valore della dipendenza valore dell'interdipendenza concetto di scopo collettivo
4. 4. 4. 4.
potere magico, tabù potere quotidiano umano potere come potere inavvicinabile, lontano,
    vicino, razionale strumento per come promessa
cattivo, non studiabile studiabile, buono ottenere risultati e come ipotesi di benessere
potere a somma zero potere a somma variabile potere situazionale
potere semaforico di veto potere fermentativo qualità del potere variabile
a quantità costante a quantità variabile scelta seguendo gli scopi
mors tua, vita mea mors tua , mors mea
o con me o contro di me produrre o impedire cambiamento
unica appartenenza plurima appartenenza
5. 5. 5. 5.
passività ideologica attività ideologica debolezza delle ideologie riassicurazione ideologica
ortodossia eresia pensiero debole tendenza a totalizzare
devianza punita devianza premiata devianza come creatività devianza come opposizione
6. 6. 6. 6.
tempo unidimensionale tempo polidimensionale presente,passato e futuro concetto di generazione
centralità del presente centralità del futuro come risorse dell'organ.ne centralità della vita del soggetto
tempo come comando tempo differenziato l'organ.ne crea il suo tempo fine dell'ereditarietà
il tempo è denaro tempo come qualità soggettività del tempo
a quantità costante a quantità variabile
7. 7. 7. 7.
conoscenza unidimen.le apprendimento polidim.le conflittualità e coalizioni cooperazione
unica verità verità plurima tra modelli conoscitivi pluralista, effimera,
informazione centrale comunicazione centrale precarietà e poca credibilità an-autoritaria
razionalità come valore emotività come valore negoziazione come valore benessere come valore
modello magistrale modello del fraintendimento modello negoziale e come modello estetico
l'uomo cerca l'uomo cerca l'uomo cerca l'uomo cerca
fedeltà come valore cambiamento come valore efficienza come valore dimensione estetica
conoscenza qualità di vita appartenenza cittadinanza
8. 8. 8. 8.
centralità dell'edipo centralità della velocità organizzazione a-morale bella organizzazione
quantità del tempo qualità del tempo concetto di costo umano centralità emozionale
coerenza come valore flessibilità come valore valore della risorsa umana valore dell'incompiuto
cultura d. sudditanza cultura d.appartenenza cultura d.eccellenza cultura d.cittadinanza
9. 9. 9. 9.
accumulo, proprietà, consumo, godimento sono valore del pluri-uso valore del sogno,dello
produzione sono valori valori: per il gruppo tot capita tot sententiae spreco,dell'abbondanza
centralità del risparmio centralità del consumo consumo circolare riservata ai cittadini
possesso e controllo uso e pluri-uso uso simbolico società a risorse
società a risorse scarse società a risorse abbondanti società a risorse miste effimere e immaginarie
10. 10. 10. 10.
l'obbiettività è buona obbiett.tà e soggettività sogg.tà e obb.tà sono sogg.tà e obb.tà sono
la realtà è obbiettiva sono fatti umani soggettivi costruitti e rinnovabili dimensioni estetiche
il soggetto è cattivo il soggetto è buono a piacimento potenzialità e risorse
organ.ne gerarchica organizzazione a matrice organizzazione a rete sentimento di cittadinanza
Il rendersi conto della natura soggettiva di gran parte delle strutture sociali e lavorative apre il problema della costruzione della realtà sociale da parte dei soggetti lavorativi a tutti i livelli.
Ciò porta a considerare con interesse la cultura mega, delle comunità, stati e nazioni, contraddistinto dalla concezione estetica delle relazioni.
Il livello mega è basato sulla dimensione politica e sul sistema sociale indefinito: la comunità, lo stato e la nazione.
Il livello mega può essere definito come "quello dell'appartenenza ad un sistema sociale complesso ed indefinito".
Questo livello, ancora poco studiato e conosciuto psicologicamente, un tempo riservato solo agli alti livelli gerarchici rappresenta un sentimento di rilevanza crescente ed indispensabile per il raggiungimento degli obbiettivi aziendali.
Questi quattro livelli di funzionamento sociale comprendono quattro diverse modalità di comportamento, sinteticamente riassunte nello schema seguente.
Il passaggio da un livello all'altro viene appreso progressivamente e costituisce una situazione di apprendimento denominata interfaccia.
Un'interfaccia è così definibile come la zona di passaggio tra una cultura e un'altra, da un vuoto ad un pieno sociale.
Se l'interfaccia è una superficie di passaggio da una minore ad una maggiore densità possiamo definire che la cultura di coppia è meno densa di quella micro che è a sua volta meno densa di quella macro, che è meno densa di quella mega.
Se ne deduce che lo sviluppo sociale porta ad una maggiore densità ed a una minore leggerezza sociale, ad un passaggio da un vuoto ad un pieno sociale.
Lo sviluppo attraverso alle quattro culture porta ad un progressivo riempimento sociale, che aumenta la complessità del comportamento dei soggetti, ma diminuisce la loro alienazione ed il loro stress da abbandono.
Lo sviluppo del livello mega è più faticoso del sotto sviluppo del livello di coppia, ma aumenta le possibilità di benessere dei soggetti lavorativi.
Il passaggio attraverso alle interfacce avviene con difficoltà e la pedagogia tradizionale basata sul modello maestro allievo è oggi scarsamente efficace.
Occorrono metodologie collettive e di gruppo per poter facilitare il passaggio attraverso alle tre interfacce.
La pedagogia delle quattro culture rispetto a quella tradizionale detta magistrale della cultura di coppia permette una maggiore creatività, un maggiore fraintendimento come devianza intesa non solo come errore, ma come maggiore possibilità di raggiungere quel benessere soggettivo che oggi sempre più appare essere l'unico benessere possibile.
Questo modello presenta due caratteristiche tipiche che possiamo definire come circolarità e ricorsività. La circolarità vuol dire che, un volta giunti al livello mega, ritornano in funzione alcuni tipici comportamenti di coppia per cui si ritorna alle origini del comportamento relazionale umano.
Nella nostra evoluzione quotidiana, organizzativa e personale, passiamo normalmente (almeno in un comportamento che potremmo definire "teoricamente perfetto") dalla coppia, al micro, al macro ed al mega per poi ritornare al comportamento di coppia, micro, macro e via dicendo.
La ricorsività invece (prendendo questo termine da Edgard Morin e dalla sua teoria della complessità) significa che non esiste un comportamento migliore di un altro per ciò che riguarda la modalità di intervento nelle situazioni lavorative.
Si interviene perciò dove è più possibile intervenire e dove si ritiene il risultato possa essere migliore. Si interviene così in modo ricorsivo.
E' però importante avere le capacità tecniche e mentali per poterlo fare, e cioè sapersi muovere ai quattro livelli del modello qui proposto, senza dover rinunciare a un livello di intervento per ignoranza, spesso ideologicamente giustificata come utilità.
Il modello sopra presentato richiede un ulteriore commento per ciò che riguarda il passaggio da una cultura all'altra, cioè attraverso alle tre interfacce: A, tra coppia e piccolo gruppo o micro, B, tra piccolo gruppo micro e macro cioè al livello collettivo delle organizzazioni ed istituzioni e C, tra macro collettivo e mega cioè al livello comunitario statuale o nazionale.
Nell'interfaccia A si incontrano le massime resistenze per l'abbandono della società a risorse scarse che è stata per millenni basata sulla cultura di coppia. Oggi la società del benessere ha fatto saltare il dogma del limited good" del bene limitato e l'idea della scarsità come dimensione obbiettiva.
Nell'interfaccia B si incontrano le difficoltà maggiori per i comportamenti solidaristici ed altruistici: infatti il passaggio alla cultura di gruppo ll'inizio pluralizza , ma successivamente restringe gli interessi e le attenzioni al proprio piccolo clan e deterina un "egoismo di ritorno" che non consente uno sviluppo dei sentimenti altruistici o di una cultura dell'eccellenza organizzativa.
Per esempio la mentalità da cottimo nel mondo del lavoro si trasferisce spesso dall'individuo al piccolo gruppo, senza perderne le caratteristiche negative di competitività tra gruppi e di ripartizione di una risorsa scarsa e di uso di un potere a somma zero, con le conseguenze di aggressività, di non negoziabilità, e di ripartizione sistematica che sono spesso disastrose.
Nell'interfaccia C, poco studiata epiricamente sinora si incontrano essenzialmente i passaggi al mondo delle relazioni pubbliche e della mentalità di servizio.
La dimensione estetica e della possibilità diventa così fondamentale a questo livello: grandi problemi come quello della rappresentanza, dell sanità, dell'organizzazione fiscale (la cosiddetta fiscal psychology degli inglesi) sono alcuni dei capitoli che il modello delle quattro culture, sviluppato nell'interfaccia C permetterà di approfondire e migliorare, ricercando un benessere crescente nella nostra società abbondante.
I tre diversi passaggi attraverso alle tre interfacce interculturali sono infatti momenti tecnici e psichici importanti, sia quando si vogliano effettuare cambiamenti nelle organizzazioni, sia quando si vogliano organizzare la scelta, la formazione e la valutazione dei diversi modi di comportamento e di utilizzo delle diverse culture della grande varietà di soggetti che oggi lavorano insieme.
 
 
 
 
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Ringraziamo, per l'ampio supporto gentilmente fornito,
il Laboratorio di Ricerca e Sviluppo
 
 
 
 
 
 
 
 
Queste pagine sono state curate da Felice Perussia, Andrea Boarino, Renata Viano.
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Oggi è .
Il 30 luglio 2004 abbiamo introdotto un contatore generale, che registra gli accessi a tutte le pagine dei siti collegati al LABORATORIO di Ricerca e Sviluppo.
A partire da quel momento, le visite al LABORATORIO di Ricerca e Sviluppo dedicato alla Persona sono state:
 
 
 
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